Sono stata attratta dalla copertina e dal titolo di questo libro appena é entrato nel mio campo visivo in un mercatino dell'usato. Non ho neanche letto la seconda di copertina, ho deciso di prenderlo con me al primo istante.
Sono 37 racconti di donne di Puebla, cittadina del Messico, alcuni sono molto sbrigativi, la maggioranza sono semplicemente molto intensi anche se brevi. Uno spaccato di una società passata e delle sue donne, con le loro passioni, le loro delusioni, le famiglie, le malattie e la morte, storie quotidiane di donne dagli occhi grandi appunto, e del loro (del nostro) modo di affrontare la vita.
L'ho trovato molto piacevole da leggere, scorrevole, tanto da essermi messa in cerca di altri scritti della stessa autrice, ecco alcuni passaggi:
"Lo sguardo perduto nel patio, un giorno di pioggia come tanti altri, la zia Fernanda scoprì finalmente la causa esatta del suo smarrimento: la cadenza. Era proprio quello, perché tutto il resto era al suo posto. Era la maledetta cadenza a farle perdere la testa. La cadenza, quell'indecifrabile dettaglio che fa sì che qualcuno cammini in un certo modo, parli con un certo tono, guardi con una certa calma, accarezzi con una certa esattezza."
"Il fidanzato di Clemencia Ortega non sapeva che vaso di follia e di passioni stesse scoperchiando quella notte. Lo prese come fosse marmellata e lo aprì, ma da quel momento tutta la sua vita, il suo tranquillo andare e venire nel mondo, con il suo abito inglese e la sua racchetta da squash, si riempì di quel profumo, di quell'atroce bevanda, di quel veleno."
"La zia Daniela s'innamorò come s'innamorano sempre le donne intelligenti: come un'idiota."
Buona lettura!
Con questo post partecipo al Venerdì del libro di Homemademamma.
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